lunedì 26 dicembre 2011

On Liberty, 1859, John Stuart Mill

I Introduzione

Oggetto del saggio:
la natura ed i limiti del potere che la società può legittimamente esercitare sull’individuo.

Storicamente:
a. Libertà = protezione contro tirannia dei governanti
            obiettivo = limitare potere dei governanti
1.      immunità o libertà o diritti politici
2.      atti più importanti del governo sottoposti a consenso di organismi rappresentanti il popolo
b. Libertà = governo quale governo del popolo
            Illusione = il popolo non ha bisogno di limitare il proprio potere su se stesso
            Superamento dell’illusione = concetto della “tirannia della maggioranza”
1.      atti delle pubbliche autorità
2.      opinioni e sentimenti predominanti
“La protezione contro la tirannide del magistrato non è quindi sufficiente: è necessario anche proteggersi contro la tirannia dell’opinione e dei sentimenti predominanti; contro la tendenza della società a imporre, con mezzi diversi dalle sanzioni legali, le proprie idee e regole di condotta a chi non le condivide, e a ostacolare lo sviluppo e, se possibile, a prevenire la formazione di qualsiasi individualità discordante, obbligando tutti i caratteri a conformarsi al suo modello. Vi è un limite all’interferenza legittima dell’opinione collettiva sull’indipendenza individuale: individuare questo limite contro ogni abuso è altrettanto indispensabile alla buona conduzione degli affari umani quanto la protezione contro il dispotismo politico.”

Opinioni e sentimenti predominanti
Consuetudini = regole sentite come di per sé evidenti, non necessitanti di dimostrazioni
“Nessuno, in realtà, riconosce che il proprio metro di giudizio coincide con il proprio gusto; ma un’opinione su un dato tipo di condotta, non sostenuta da ragioni, non può essere concepita altro che come una inclinazione personale; e se le ragioni addotte sono semplicemente un richiamo ad una simile preferenza condivisa da altri, si tratta allora di una inclinazione di più persone anziché di una sola. […]
Ovunque esista una classe dominante, la morale dominante è quasi interamente derivata dagli interessi di questa classe e dai suoi sentimenti di superiorità.

Finalità del saggio:
            Principio = il solo scopo per il quale l’umanità è giustificata ad interferire, individualmente e collettivamente, nella libertà d’azione di chiunque, è quello di autoproteggersi.
                               Su se stesso, sul suo corpo e sulla sua mente, l’individuo è sovrano.

            Utilità = criterio ultimo di tutte le questioni morali. Utilità nel senso degli interessi permanenti dell’uomo come essere perfettibile.

(dp 2 novembre 2008)

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